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Le recenti normative in materia di sicurezza hanno esteso la responsabilità amministrativa delle imprese (D.Lgs. 231/01) ai reati di omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commessi con violazione delle norme in ambito salute sicurezza.

Negli ultimi mesi il D.Lgs. 231/01 è stato esteso a nuove fattispecie di reato (fra cui reati informatici, reati in materia di proprietà industriale e violazione del diritto d'autore, reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, ecc.). Le disposizioni della Direttiva 2008/99/CE, relativa alla tutela penale dell'ambiente, sono destinate ad avere effetti imminenti sulla responsabilità da reato delle imprese ai sensi del D.Lgs. 231/01, estendendone l'ambito di applicazione anche ai reati ambientali. Oggi le sanzioni amministrative, pecuniarie ed interdittive, previste dal decreto per le imprese sono pesantissime e dissuasive, in alcuni casi potrebbero mettere in discussione la sopravvivenza stessa dell'azienda.

Il legislatore ha tuttavia previsto per l'impresa la possibilità di essere esonerata dalla responsabilità amministrativa qualora dimostri di avere adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione dei reati, un modello organizzativo idoneo alla loro prevenzione.

 

Il modello organizzativo

Il D.Lgs. 231/01 introduce per la prima volta nel nostro ordinamento l'obbligo di dover rispondere in quanto persona giuridica per i reati commessi all'interno della propria struttura. Il D.Lgs. 231/01 ha però previsto una sorte di paracadute: le aziende possono cautelarsi adottando e facendo rispettare modelli di organizzazione e gestione interna. I nostri consulenti sono in grado di fornire la soluzione migliore per prevenire possibili sanzioni a danno delle società, al fine di poter prevenire possibili sanzioni a carico delle aziende che possono portare sino all’inibizione di ogni attività svolta. I reati sono di diversa tipologia e riguardano sia i rapporti tra privati che quelli con le pubbliche amministrazioni. In particolare, sotto tale ultimo profilo, sono già presenti vincoli di legge volti ad impedire che le aziende possano stipulare rapporti con la P.A. in assenza di modelli organizzativo/gestionali presenti al proprio interno.

Chi deve farlo

Dal punto di vista normativo devono redigerlo tutte le società e le associazioni (anche non riconosciute) che abbiano a qualsiasi titolo rapporti con la P.A. (anche nell’ipotesi in cui tali rapporti consistano in meri finanziamenti pubblici). In sostanza deve redigerlo ogni società o associazione (sia essa piccola media o grande) che non voglia incorrere nei rapporti commerciali con privati od enti pubblici in possibili sanzioni economiche e/o inibitorie. A titolo esemplificativo tra gli enti forniti di personalità giuridica si menzionano: società di capitali; società cooperative; fondazioni; associazioni riconosciute; enti privati e pubblici economici; enti privati che esercitano un servizio pubblico in virtù di una concessione, convenzione, parificazione o analogo atto amministrativo. tra gli enti privi di personalità giuridica: società di persone; consorzi e associazioni non riconosciute. Le disposizioni sulla responsabilità amministrativa degli enti non si applicano allo Stato, agli enti pubblici non economici, agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale ed alle ditte individuali.

 

BK 02